Non è andato tutto bene
Ma si può rinascere
Il panorama è pieno di incertezze, però il tessuto bolognese è solido. Chi governa deve disegnare il futuro dei prossimi dieci anni
di Matteo Naccari
Doveva andare tutto bene e invece ora sta andando tutto male. Tra contagi che salgono, vaccini che non arrivano, governo che cambia, come si può chiedere a un imprenditore di programmare il futuro? Impossibile. Purtroppo anche il territorio bolognese si trova impantanato in un rebus di difficile soluzione, con davanti un futuro tutto da decifrare. Questa provincia, emerge con chiarezza dai dati analizzati nell’inserto delle Top 500, ha realtà economiche solide e con tutti i fondamentali a posto. Punti di forza che serviranno per ribattere colpo su colpo una crisi piombata come un meteorite.
Detto questo, servirà uno scatto in più da parte di tutti. Non si può pretendere che chi fa impresa si accolli da solo l’uscita dal tunnel ed ecco perché a chi governa va chiesto uno scatto eccezionale, finalmente, con una programmazione di obiettivi – dalle infrastrutture ai settori da sviluppare – che guardi avanti di almeno dieci anni. È adesso il momento di disegnare il futuro. E speriamo che questa volta vada tutto bene.
Dall’università a Pwc: i ringraziamenti
L’analisi dei bilanci è stata diretta dal professor Antonio Matacena, ordinario di economia aziendale dell’Università di Bologna, e curata da un gruppo di dottori commercialisti coordinato dal professor Marco Maria Mattei, ordinario di principi contabili internazionali dell’Università di Bologna. In particolare, si ringraziano Luca Baccolini, Carlo Bacchetta, Alessandro Bernabucci, Matteo Bigliardi, Veronica Colliva, Gian Filippo Galletti, Filippo Lo Piccolo, Giovanni Martinasco, Elisa Pasqui e Federico Polini.
Il professor Maurizio Marano, coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Economia e Professione, ha curato l’approfondimento sulle cooperative. Un sentito ringraziamento deve essere tributato ad alcuni studenti che, per il tramite della Associazione Alumni Economia e Professione, hanno coadiuvato la raccolta dei dati; in particolare si ringraziano Federico Cacciari e Matteo Merlo. La pubblicazione è stata possibile grazie a PwC.