di Antonio Del Prete
L’ad Valenti spiega la crescita di Biolchim e gli ottimi risultati del 2020: 125 milioni di fatturato
«L’emergenza ci ha compattato». L’ad Leonardo Valenti spiega così l’anno record di Biolchim, azienda che produce e commercializza fertilizzanti. Cuore a Medicina, testa sul mondo.
Valenti, negli ultimi anni avete avuto una grande crescita. Come ci siete riusciti?
«Puntando su mercati esteri e innovazione di prodotto. Senza trascurare la già forte quota di mercato in Italia, che potevamo utilizzare come carta d’identità oltreconfine. Abbiamo costituito filiali all’estero in modo da avere sul posto i nostri tecnici. Siamo cresciuti anche grazie alle acquisizioni. Operiamo in un settore di nicchia, popolato da piccole e medie imprese che quando puntano all’internazionalizzazione devono rafforzarsi dal punto di vista organizzativo, strategico e finanziario. Oggi siamo presenti in 80 Paesi, in una quindicina abbiamo filiali o uffici commerciali».
Sotto il profilo commerciale, quale strategia adottate per conquistare nuovi spazi di mercato?
«Il nostro è un modello di business fortemente orientato al servizio tecnico: è fondamentale fornire al mercato o direttamente o attraverso partnership commerciali, soluzioni tecniche a vantaggio dell’agricoltore. In questo ci aiutano i giovani laureati che formiamo in azienda. Inoltre, adottiamo una strategia multicanale e multi-brand. Dopo le acquisizioni usiamo mantenere i marchi originari sviluppandoli con nuovi prodotti. Il che ci consente di frammentare il rischio: non dipendiamo da pochi grandi clienti».
Quanto conta la vocazione internazionale?
«Moltissimo. Anche nel nostro quartier generale lavorano molti stranieri che magari hanno studiato in Italia o si sono specializzati qui. Persone che parlano le lingue più disparate, aiutandoci moltissimo a entrare nei mercati che ci interessano. All’interno del gruppo c’è un bellissimo melting pot di culture diverse».
La pandemia ha condizionato i vostri affari?
«Sicuramente ci ha creato problemi e ostacoli. L’anno scorso ci siamo trovati davanti alla carenza di materie prime, a problemi nei trasporti, alla necessità di chiudere lo stabilimento per un paio di settimane. Seppur autorizzati a essere aperti, abbiamo preso questa decisione per senso di responsabilità. La risposta dei dispendenti è stata eccezionale: hanno lavorato il sabato e nei festivi per recuperare. Nonostante il Covid, il 2020 è stato un anno record con un fatturato di 125 milioni di euro e 28,5 milioni di Ebitda. L’emergenza ci ha compattato».
E il 2021 come è iniziato?
«Siamo abbondantemente sopra lo storico, probabilmente per anticipi legati a preoccupazioni per il futuro. In diversi Paesi, inoltre, la stagione non è stata particolarmente avversa».
«Hub di saperi, noi il cuore. Scoviamo le competenze in tutto il mondo»
Dalla ricerca scientifica alle soluzioni concrete: ecco il progetto Win. «È una piattaforma di cooperazione internazionale finalizzata all’innovazione – spiega Leonardo Valenti, ad di Biolchim -. Competiamo con grandi gruppi multinazionali che dispongono di molte più risorse, quindi abbiamo fatto di necessità virtù creando un network di collaborazione con istituti di ricerca, Università, partner industriali e commerciali che ci aiutano nello sviluppo. Si tratta di un hub che utilizza il meglio delle risorse disponibili, una sorta di ragnatela di cui noi siamo il centro, il cuore che fa dà regìa. È un modello che si ispira al concetto di open innovation in senso ampio in un segmento che è iperspecializzato».