Aziende

«Macchine automatiche anche per la cosmetica»

Valentina Marchesini: «Dopo il farmaceutico ci apriamo al mondo del beauty. E continuiamo ad assumere: nel 2021 il budget parla di 60/70 persone in Italia»

di Riccardo Rimondi

Valentina Marchesini, Hr manager di Marchesini Group, che anno è stato il 2020?
«Un anno intenso, in cui ci siamo riscoperti resilienti. Ci siamo inventati attività che senza pandemia ci avremmo messo anni a mettere in piedi, come il collaudo e l’assistenza online. E abbiamo continuato ad assumere ».

Come ha inciso il Covid sul pharma?
«All’inizio c’è stato uno choc anche nel farmaceutico. Alcuni che avevano progetti con noi si sono fermati ed è ripartita l’assistenza. Poi chi aveva in consegna linee relative al vaccino e non solo ha accelerato e noi con loro. Oltre allo Sputnik, prodotto in Russia su linee Marchesini consegnate nel 2019, ci sono altre aziende e prodotti. E c’è un mercato molto vivo anche su altri comparti».

Nel 2020 avete continuato con le acquisizioni. Il Covid ha influito sulle strategie?
«No. Abbiamo continuato su due direttrici principali. La prima è quella del mondo del beauty, in particolare con l’ultima acquisizione, Cosmatic. Il beauty non si è fermato, sono aumentati gli acquisti di prodotti come quelli per la pelle. L’altra direttrice è quella del mondo software».

Cosa vi aspettate dalla divisione Cosmo lanciata poche settimane fa?
«Il progetto è iniziato da alcuni anni. Oggi si preferisce comprare un cosmetico in farmacia, e molti si stanno adattando ai sistemi produttivi della farmaceutica. Noi abbiamo automatizzato nel farmaceutico e pensiamo di poterlo fare anche nella cosmetica».

«Lavoriamo a percorsi di formazione continua e accademica»

Del 2020 è operativa l’Academy aziendale. Con che obiettivi?
«Non c’è investimento certo come la formazione. L’Academy formalizza percorsi che in Marchesini si fanno da sempre. Lavoriamo a percorsi di formazione continua e accademica. L’abbiamo chiamata ‘Talent Garage’ perché mio nonno ha iniziato la sua avventura imprenditoriale in un garage. E abbiamo istituito borse di studio per i figli di collaboratori che intraprendono gli studi tecnici».

Quali sono gli obiettivi 2021?
«Sicuramente fare la nostra parte nella lotta al Covid. Gli obiettivi sono conservativi ma anche di timida crescita, essendo il nostro settore al servizio della lotta alla pandemia. Il budget parla di 60/70 persone da assumere anche quest’anno in Italia. Non nascondo il timore per la fatica di trovare professionalità tecniche».

Da pochi giorni è nata la Fondazione Marchesini Act, di cui lei è presidente.
«In un momento storico come questo si deve guardare al futuro. La pandemia sta creando un’enorme crisi sociale, vorremmo fare la nostra parte. ‘Act’ è acronimo di avanguardia, cultura e territorio. Uno dei sogni è trasformare la casa che era del nonno non solo nella sede della Fondazione ma anche in una residenza per giovani lavoratori».