L’ora della verità
di Matteo Naccari

Dopo il crollo si aspetta la rinascita.
Ma non sarà facile. Chi vede un 2021 con barlumi di ripresa per l’economia probabilmente resterà deluso. Ci vorrà tempo per uscire dalla crisi provocata dall’emergenza Covid. E la ricchezza lasciata per strada nessuno ce la ridarà. Certo, le previsioni dicono che Emilia Romagna e Marche avranno un rimbalzo positivo del Prodotto interno lordo: naturale, dopo la devastazione qualche ingranaggio tornerà per forza a girare. Però per rialzare velocemente la testa occorrerebbe un contesto pronto a sostenere chi fa impresa e chi investe, uno scenario dove la burocrazia non è un mostro invincibile, dove le infrastrutture non invecchiano prima di diventare realtà, dove le tasse non ingoiano tutti i fatturati. Purtroppo, gli aiuti a pioggia su chi ha subito lo stop imposto dal virus serviranno a poco o a nulla. Intanto sono briciole rispetto a quanto ha perso il tessuto produttivo e soprattutto non c’è stata distinzione tra chi ha veramente avuto una riduzione degli a_ ari e chi ha comunque guadagnato. Era meglio indirizzarli con precisione, con piani precisi, senza andare con testardaggine a cercare consensi ovunque. Usciremo dall’emergenza con settori devastati (come ristorazione e turismo) e altri azzoppati (come abbigliamento e commercio), ma soprattutto non ci sono ancora strategie e programmi, che la politica dovrebbe disegnare.
Come sarà l’Emilia Romagna post Covid? Quali comparti si vogliono sviluppare? Come? Dove? E lo stesso vale per le Marche. Si continuerà solo a discutere dei ritardi nella ricostruzione post sisma oppure si traccerà una linea di sviluppo, magari basata proprio sul turismo? Insomma, il 2021 sarà l’anno della verità non solo perché capiremo se possiamo tornare a correre, ma anche perché misureremo la capacità di chi ci governa. Nell’ordinario tutti sono capaci, è nello straordinario che il talento esce allo scoperto. Speriamo che esista anche tra noi.